Itinerari naturalistici

Il territorio del Comune di Salvitelle è caratterizzato dalla presenza del Monte San Giacomo a quota 902 m. s.l.m. ortograficamente disposto fra la valle del Fiume Tanagro e la valle del Fiume Bianco.
I versanti verso l’abitato di Salvitelle sono caratterizzati da boschi cedui di cerro, querce, castagno e carpino bianco. Invece il versante verso la valle del Fiume Tanagro è più scoperto anche se negli ultimi anni diverse aree sono state utilizzate per impianti di rimboschimento con conifere. Nei pressi della cima si trova la cappella in onore di San Giacomo, raggiungibile tramite una sterrata che si imbocca lungo la strada che porta a Caggiano. La montagna può essere ammirata anche lungo i diversi sentieri che l’attraversano.
Tra i più ricchi di storia è quello che parte nei pressi delle chiesa di San Sebastiano e ripercorre l’antica strada romana (visibile in alcuni tratti ancora il classico ciottolato) per poi salire fino alla cima da cui può ammirare un paesaggio mozzafiato fra le due valli.
Si segnalano diverse aree attrezzate per pic nic. Il territorio è attraversato dal fiume Bianco e da altri corsi d’acqua a carattere torrentizio.
Il Fiume Bianco si forma dall’unione del Fiume Platano e dal Fiume Melandro e segna il confine tra il Comune di Salvitelle e quello di Romagnano al Monte. Il nome del fiume si dice sia dato dal colore bianco delle rocce calcaree che formano il suo letto, il percorso fluviale è caratterizzato da diverse anse con sponde ricche di vegetazione come i flessibili vinchi i cui rami sottili e flessibili vengono usati per fabbricare artigianalmente canestri, panieri e simili.
 
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